ARTIST IN RESIDENCE | DECEMBER 2015 | EDWARD J COOPER (UK)
c. 2000 AD | Presentazione // Mostra & Brunch | Domenica 27 Dicembre dalle 11.30 alle 15.30
Segue versione in italiano
c. 2000 AD is a concept-exhibition set in the distant future that investigates the people that lived near the banks of the River Po around the turn of the 21st century. This installation of sculptures and drawings is inspired by Turin’s preservation of its past, through its design and among its diverse museum collections. Being a tourist creates a detached from the immediate culture and landscape of a place; and in Turin (made complete by the ‘Storie di Torino’ plaques), the city streets become corridors in an exhibition on the present-day city. Collectively the works also express a response to the environmental impacts of car-despondency and litter in Turin by repurposing detritus excavated from around the riverbanks. The discarded materials arranged to mimic artefacts of ancient civilisations pose the question ‘how will we be remembered?’ We honour the lives of the Egyptians through the treasures they left behind, but even the city’s Roman finds reveal broken clay pots thrown over the city wall. What if our waste becomes the “treasures” of the age of ‘throwaway culture’? |
c. 2000 AD è una mostra-concetto ambientata in un futuro remoto che investiga la gente che popolava le sponde del fiume Po intorno all’inizio del 21° secolo.
L’installazione di sculture e disegni s’ispira alla preservazione del passato di Torino attraverso il suo stile, la sua impronta e le sue varie collezioni museali.
Essere un turista permette di distaccarsi dal paesaggio e dalla cultura immediata di un luogo, e a Torino – resa completa dalle targhe di “Le storie di Torino”- le strade della città diventano corridoi in una mostra sulla città di oggi.
I lavori esposti nel loro complesso esprimono inoltre una risposta all’impatto ambientale del car-despondency (scoraggiamento all’uso dell’auto) e dei rifiuti a Torino attraverso il riutilizzo di detriti scavati attorno alle rive del fiume. I materiali scartati combinati in modo da sembrare reperti di antiche civiltà pongono la domanda “ come saremo ricordati?”. Onoriamo le vite degli antichi Egizi attraverso i tesori abbandonati, ma anche i reperti Romani della città rivelano resti di ciotole in terracotta gettati oltre le mura della città. E se i nostri rifiuti diventassero i “tesori” delle età della “ciciltà dei consumi”?
L’installazione di sculture e disegni s’ispira alla preservazione del passato di Torino attraverso il suo stile, la sua impronta e le sue varie collezioni museali.
Essere un turista permette di distaccarsi dal paesaggio e dalla cultura immediata di un luogo, e a Torino – resa completa dalle targhe di “Le storie di Torino”- le strade della città diventano corridoi in una mostra sulla città di oggi.
I lavori esposti nel loro complesso esprimono inoltre una risposta all’impatto ambientale del car-despondency (scoraggiamento all’uso dell’auto) e dei rifiuti a Torino attraverso il riutilizzo di detriti scavati attorno alle rive del fiume. I materiali scartati combinati in modo da sembrare reperti di antiche civiltà pongono la domanda “ come saremo ricordati?”. Onoriamo le vite degli antichi Egizi attraverso i tesori abbandonati, ma anche i reperti Romani della città rivelano resti di ciotole in terracotta gettati oltre le mura della città. E se i nostri rifiuti diventassero i “tesori” delle età della “ciciltà dei consumi”?
Edward J. Cooper is an English artist following the Fusion Gallery AIR programme this month. His practice concerns the relationship between people and landscape, and his works prompt an awareness of our ‘orientation’ in a given place and time. Use of tools for measuring this orientation, such as clocks, compasses, way-markers and maps, are a consistent theme and he holds that ‘walking’ is an essential part of ‘being’ and belonging. Edward focuses on natural landscapes within or around the built environment - such as parklands heath or rivers - in order to ‘reconnect' with the land on a geological timescale.
Edward J. Cooper è un artista inglese che partecipa al Fusion Gallery AIR Program di questo mese. La sua pratica s’interessa della relazione tra le persone e il paesaggio. I suoi lavori ci portano verso la consapevolezza del nostro “orientamento” in un dato spazio e tempo. L’uso di strumenti per misurare quest’orientamento, come orologi, bussole, di un apri-pista e mappe, è un tema consistente e ritiene che “ il camminare” sia una parte essenziale dell’“essere” e dell’appartenere. Edward si focalizza sui paesaggi naturali all’interno e attorno all’ambiente edificato, come terreni incolti o fiumi – in modo da “riconnetterli”con il territorio in una cronologia genealogica.
Edward J. Cooper è un artista inglese che partecipa al Fusion Gallery AIR Program di questo mese. La sua pratica s’interessa della relazione tra le persone e il paesaggio. I suoi lavori ci portano verso la consapevolezza del nostro “orientamento” in un dato spazio e tempo. L’uso di strumenti per misurare quest’orientamento, come orologi, bussole, di un apri-pista e mappe, è un tema consistente e ritiene che “ il camminare” sia una parte essenziale dell’“essere” e dell’appartenere. Edward si focalizza sui paesaggi naturali all’interno e attorno all’ambiente edificato, come terreni incolti o fiumi – in modo da “riconnetterli”con il territorio in una cronologia genealogica.