ARTIST IN RESIDENCE | February 2020
FUSION AIR / Artist-In-Residence Program presents
Giordana Citti (Italia)
Hier, mais aussi aujourd'hui
Opening: 26.2.2020
Opening: 26.2.2020
La fotografia appartiene sempre a un tempo passato.
Quando la osserviamo, siamo certi che quello che avviene davanti ai nostri occhi in quel preciso istante, è avvenuto altrove, in un altro tempo. La fotografia è memoria, di ciò da cui è abitata e di coloro che davanti ad essa vedono qualcos'altro, ricordano qualcosa che gli appartiene, che hanno vissuto o perduto, anche se non presente matericamente in quella determinata immagine. E' un'immagine fuori campo che si crea in quel presente. A volte ciò che ci conduce fuori dall'immagine è la presenza di un dettaglio, di una particolare che accende nella nostra memoria un vissuto assopito. Roland Barthes scriveva “Ed è appunto per questo che io animo la foto e che essa a sua volta mi anima, Il punctum è quindi una specie di sottile fuori campo, come se l'immagine proiettasse il desiderio al di là di ciò che essa da a vedere […] In questo spazio quasi sempre unario, io sono talvolta attratto da un “particolare”. Io sento che la sua sola presenza modifica la mia lettura. Questo particolare è cio che mi punge”. Hier, mais aussi aujourd'hui racconta di memorie. Memorie di tempi che non ho vissuto, di persone che non ho incontrato (se non mentre prendevano forma in camera oscura) ma che sento appartenermi. Quando ho iniziato a mettere insieme i negativi comprati in vari mercatini, ho immaginato visivamente, ho ricostruito le storie delle persone che li animavano; non di tutti, ma solamente di coloro che mi “pungevano”, che mi portavano in qualche modo ai miei di ricordi. Ho stretto il campo, ho tagliato, ri-inquadrato i negativi, per fare in modo che quell'immagine mutasse nell'immagine che io vedevo, che muoveva e spingeva la mia memoria fuori dai suoi confini fisici. Li ho immaginati in quella giornata al mare insieme, o mentre uscivano soddisfatte da una trattoria di un piccolo borgo del centro Italia. Li ho immaginati, ovvero, ho creato delle immagini della loro vita, che per me si identifica con l'attimo custodito nel fotogramma. Hier, mais aussi aujourd'hui racconta memorie non necessariamente visive. A poco a poco, mi sono domandata cosa significasse possedere dei ricordi che non siano associati ad un'immagine, che per me, da fotografa e stampatrice, è essenziale ed inevitabile. Così ho aggiunto un altro livello alla memoria che volevo mostrare; ho realizzato dei ritratti a persone non vedenti e ipovedenti, che sono una sorta di cortometraggi fotografici della durata di un minuto ciascuno, durante i quali essi mi raccontavano una loro memoria, un loro ricordo che non esiste necessariamente sotto forma di immagine, ma che non per questo è invisibile. Era l'emozione vissuta nel suonare uno strumento per la prima volta, il calore e l'inarrivabile luce del sole della Svezia che quasi sembra di vederlo, la libertà assoluta provata nel mangiare seduti nel deserto, il ricordo da bambina delle continue attese negli studi oculistici passate ad incoraggiare chi era più grande. La scelta di una pellicola a bassissima sensibilità alla luce mi ha permesso di avere un tempo di scatto molto lungo, necessario affinché la luce venisse registrata e tenuta in memoria dal film fotografico. Ho scelto di creare un ricordo sotto forma di fotografia, qualcosa è rimasto impresso nitidamente sulla pellicola fotografica, mentre il resto troppo veloce per essa è andato perduto, non è stato registrato e ne rimane una scia: un po' come succede con la mente umana, un ricordo in fondo è sempre una scelta. Avere vissuto ieri, e scegliere cosa ricordarne oggi. |
GIORDANA CITTI portfolio Giordana Citti nasce a Roma nel 1993. Dal 2013 inizia a frequentare i corsi serali di fotografia e di stampa in camera oscura presso Officine Fotografiche, formandosi con la docente Samantha Marenzi. Da quel momento capisce che la dimensione materica dell’immagine nelle fasi di sviluppo e stampa diventa il fondamento vitale della sua pratica fotografica. Dopo una laurea triennale in “Storia e conservazione del patrimonio artistico e archeologico” con la tesi Henri Matisse & Camera Work: l’arte moderna europea nelle pagine della rivista fotografica di Alfred Stieglitz, decide di dedicarsi a tempo pieno alla fotografia iscrivendosi alla Scuola Biennale di Fotografia presso Officine Fotografiche Roma, terminata la quale diventa dapprima assistente di camera oscura e in seguito docente dei corsi. Affina la propria formazione professionale iniziando a lavorare nel laboratorio romano Digid’a Art Prints. Mostre FotoLeggendo 2016, Officine Fotografiche Roma Female in March 2018, in collaborazione con Obiettivo Donna presso il Lanificio di Roma Temporary Wall, FotoLeggendo 2018 presso via Giuseppe Libetta, Roma The Family of No Man, Arles Cosmos 2018 Open Week 2018, Officine Fotografiche Roma Elogio all’imperfezione 2019, Fondamenta Gallery Roma GeneraHumana 2019, Torre Civica di Cisternino (BR) Walk With Women 2019, in occasione del MedFilmFestival presso Piazza Alessandria, Roma |