Danica Olders, CANADA
Rebekka Kraft. GERMANY Silvi Kadillari, AUSTRALIA ARBITRIUM /free will a cura di Barbara Fragogna Inaugurazione sabato 7 ottobre dalle 19 Finissage e presentazione dell'edizione giovedì 26 ottobre dalle 16 alle 21 dal 7 al 26.10.2017 Gio - Sab // 16 - 19.30 e su appuntamento in collaborazione con: NEsxT ed Edizioni Inaudite |
ARBITRIUM's EDITION
SOME WORKS
|
In collaborazione con: Associazione Inaudita Edizioni Inaudite, COLLA/To contemporary art network NEsxT / Independent Art Network ContemporaryArt Torino+Piemonte |
Il libero arbitrio è l'alibi di Dio.– Jean Cocteau
La Fusion Art Gallery - Inaudita inaugura la stagione autunnale con ARBITRIUM, mostra di restituzione relativa al programma A.I.R. estivo che affronta la tematica del libero arbitrio con la partecipazione di Silvi Kadillari (Australia/Albania), Rebekka Kraft (Germania) e Danica Olders (Canada). La mostra rientra anche nella programmazione di NEsxT – Indepentent Art Festival.
ARBITRIUM / ?
AIR/ARBITRIUM è un progetto speciale che rientra nell’ambito del programma di residenze gestito dall’associazione culturale Inaudita all’interno degli spazi della Fusion Art Gallery e sviluppato attraverso una serie di accadimenti, incontri, seminari e discussioni allo scopo di scandagliare, immaginare, decostruire e manipolare un punto di vista autonomo e per quanto possibile originale su di una tematica così ampia e ambivalente. Non arrischiandosi nel tentativo forse arrogante di voler trovare una risposta all’impacciante dilemma, con Kadillari, Kraft e Olders abbiamo focalizzato e quindi concretizzato le nostre riflessioni trasponendole e traducendole con un linguaggio materico fatto di disegni, video, installazioni e oggetti come mezzo/metafora/espediente per far brillare la scintilla dell’intuizione, lo stimolo del dialogo e lo strabordare del dibattito. Oltre alla mostra è stata prodotta anche un’edizione/libro che sarà presentato in occasione del finissage il 26 ottobre.
Fondamentale in questo processo è stato il contributo dei due seminari “Are you sure you are free” curati da Clara Madaro e mediati da Matteo Cresti nei quali è stato trattato il “Libero Arbitrio" come termine filosofico che si riferisce ad una particolare "capacità" di determinati agenti razionali di scegliere un percorso di azione tra varie alternative e considerando il libero arbitrio come un argomento rilevante per la nostra vita perché legato ai nostri valori, desideri, appetiti, impegni e credenze. Partendo da questa base e sapendo che nella nostra routine abbiamo l'intuizione di scegliere quello che facciamo e quello che vogliamo, anche se non è sempre raggiungibile, ci siamo chiesti se, alla fine, siamo proprio sicuri di essere liberi?
/ ?
La cosa più interessante è la reazione repulsiva. Il “Libero Arbitrio” è dato per scontato perciò non ci si pensa mai, è una questione su cui si preferirebbe sorvolare o liquidare velocemente. Vorresti dire ma certo! sono una persona libera io! e poi, rapidamente, con gli angoli della bocca in giù, ne rideresti amaramente. Sarebbe uno slancio spocchioso, un ghigno frignante e isterico. Sarebbe la tua breve rivoluzione, un grappolo di scuse. Ne sgorgherebbe la rabbia, il fastidio indotto dalla pressione coercitiva esercitata da chi risveglia in te un bisogno insistente, quello di capire, quello di sforzarsi per essere consapevoli. Scrolla dalle spalle la responsabilità morale (potresti? per un attimo, vorresti?), liberati del cappio dell’aspettativa oscena di chi attende un tuo parto. Rifiutati di prendere una posizione, di scattare e vincere, sii padrone, sii matrigna, sii trasparente e immobile. L’arte è libera? In potenza e in virtù. E’ limbica? In embrionale difesa. E’ verace? In solido prodotto di sintesi. Dal disagio dell’impotenza sono emersi come bolle di magma tre microcosmi, tre pianeti individuali, tre punti di vista complementari.
Silvi Kadillari misura con precisione orwelliana lo spazio, osserva silenziosamente e pondera, ascolta e dice, scrive, trattiene e abbandona, perseguita e si fa incombere. I suoi lavori audio-video (ma anche i disegni) costruiscono nell’ambiente un’attesa quasi noir, una sospensione frustrata, un incontro che non avverrà mai ma che è qui e che ritorna senza essersene mai andato, sempre in movimento. Le sue riflessioni sono schive e aggressive, identità e sorveglianza, controllo e coercizione, ambivalenza e decisione. Un’onda e un’ombra, un fantasma dalla mole di pietra, cemento e acciaio, un cyborg statico, una presenza occulta, un dialogo farfugliato e un blocco-immagine impossibile da codificare ma sul quale fissare ostinatamente tutto l’interesse.
Rebekka Kraft struttura mentalmente lo spazio di un sogno complesso in cui il surreale, il simbolo e un serissimo gioco Dada si uniscono nell’amplesso impudico della ragione sentimentale. I suoi disegni/oggetti/polaroid rappresentano questo tentativo di fusione improbabile, emulsione forzata, collage. I fondali colorati e nebbiosi cristallizzano forme solide in un equilibrio grafico di senso e oggettività. L’inconscio è il fondamento della risposta razionalizzata: se non posso decidere coscientemente allora prendo degli elementi, li isolo ritagliandone i confini netti, poi li sovrappongo, li lascio andare, apro gli occhi e scopro di aver creato la mia personale idea di realtà, l’unica possibile. La “fatalità” delle circostanze potrebbe forse trovare le sue risposte nell’empatia?
Danica Olders scatta in piedi, allarga le braccia e lascia esplodere il carosello dell’ironia. I colori della giostra mescolano ai sensi l’istinto, e la ribellione contro la seriosità dell’argomento le permettono di beffarsi dell’apparenza scandagliandone parossisticamente gli aspetti più personali. Ci introduce alla sua installazione naïve nella quale un susseguirsi di espressioni facciali, come fotogrammi zootropici, e colori brillanti ci svelano la volubilità del pensiero, l’impalpabilità del calcolo, l’inutilità dell’ostinazione. Nella freschezza del suo lavoro siamo liberi (finalmente!) di scrollarci di dosso l’incombenza del dovere e di immaginarci la possibilità, troppo spesso negata, di scoprire in noi stessi la possibilità della fuga, una chiave per aprire la catena neuronale del giogo.
B.F. 2017
La Fusion Art Gallery - Inaudita inaugura la stagione autunnale con ARBITRIUM, mostra di restituzione relativa al programma A.I.R. estivo che affronta la tematica del libero arbitrio con la partecipazione di Silvi Kadillari (Australia/Albania), Rebekka Kraft (Germania) e Danica Olders (Canada). La mostra rientra anche nella programmazione di NEsxT – Indepentent Art Festival.
ARBITRIUM / ?
AIR/ARBITRIUM è un progetto speciale che rientra nell’ambito del programma di residenze gestito dall’associazione culturale Inaudita all’interno degli spazi della Fusion Art Gallery e sviluppato attraverso una serie di accadimenti, incontri, seminari e discussioni allo scopo di scandagliare, immaginare, decostruire e manipolare un punto di vista autonomo e per quanto possibile originale su di una tematica così ampia e ambivalente. Non arrischiandosi nel tentativo forse arrogante di voler trovare una risposta all’impacciante dilemma, con Kadillari, Kraft e Olders abbiamo focalizzato e quindi concretizzato le nostre riflessioni trasponendole e traducendole con un linguaggio materico fatto di disegni, video, installazioni e oggetti come mezzo/metafora/espediente per far brillare la scintilla dell’intuizione, lo stimolo del dialogo e lo strabordare del dibattito. Oltre alla mostra è stata prodotta anche un’edizione/libro che sarà presentato in occasione del finissage il 26 ottobre.
Fondamentale in questo processo è stato il contributo dei due seminari “Are you sure you are free” curati da Clara Madaro e mediati da Matteo Cresti nei quali è stato trattato il “Libero Arbitrio" come termine filosofico che si riferisce ad una particolare "capacità" di determinati agenti razionali di scegliere un percorso di azione tra varie alternative e considerando il libero arbitrio come un argomento rilevante per la nostra vita perché legato ai nostri valori, desideri, appetiti, impegni e credenze. Partendo da questa base e sapendo che nella nostra routine abbiamo l'intuizione di scegliere quello che facciamo e quello che vogliamo, anche se non è sempre raggiungibile, ci siamo chiesti se, alla fine, siamo proprio sicuri di essere liberi?
/ ?
La cosa più interessante è la reazione repulsiva. Il “Libero Arbitrio” è dato per scontato perciò non ci si pensa mai, è una questione su cui si preferirebbe sorvolare o liquidare velocemente. Vorresti dire ma certo! sono una persona libera io! e poi, rapidamente, con gli angoli della bocca in giù, ne rideresti amaramente. Sarebbe uno slancio spocchioso, un ghigno frignante e isterico. Sarebbe la tua breve rivoluzione, un grappolo di scuse. Ne sgorgherebbe la rabbia, il fastidio indotto dalla pressione coercitiva esercitata da chi risveglia in te un bisogno insistente, quello di capire, quello di sforzarsi per essere consapevoli. Scrolla dalle spalle la responsabilità morale (potresti? per un attimo, vorresti?), liberati del cappio dell’aspettativa oscena di chi attende un tuo parto. Rifiutati di prendere una posizione, di scattare e vincere, sii padrone, sii matrigna, sii trasparente e immobile. L’arte è libera? In potenza e in virtù. E’ limbica? In embrionale difesa. E’ verace? In solido prodotto di sintesi. Dal disagio dell’impotenza sono emersi come bolle di magma tre microcosmi, tre pianeti individuali, tre punti di vista complementari.
Silvi Kadillari misura con precisione orwelliana lo spazio, osserva silenziosamente e pondera, ascolta e dice, scrive, trattiene e abbandona, perseguita e si fa incombere. I suoi lavori audio-video (ma anche i disegni) costruiscono nell’ambiente un’attesa quasi noir, una sospensione frustrata, un incontro che non avverrà mai ma che è qui e che ritorna senza essersene mai andato, sempre in movimento. Le sue riflessioni sono schive e aggressive, identità e sorveglianza, controllo e coercizione, ambivalenza e decisione. Un’onda e un’ombra, un fantasma dalla mole di pietra, cemento e acciaio, un cyborg statico, una presenza occulta, un dialogo farfugliato e un blocco-immagine impossibile da codificare ma sul quale fissare ostinatamente tutto l’interesse.
Rebekka Kraft struttura mentalmente lo spazio di un sogno complesso in cui il surreale, il simbolo e un serissimo gioco Dada si uniscono nell’amplesso impudico della ragione sentimentale. I suoi disegni/oggetti/polaroid rappresentano questo tentativo di fusione improbabile, emulsione forzata, collage. I fondali colorati e nebbiosi cristallizzano forme solide in un equilibrio grafico di senso e oggettività. L’inconscio è il fondamento della risposta razionalizzata: se non posso decidere coscientemente allora prendo degli elementi, li isolo ritagliandone i confini netti, poi li sovrappongo, li lascio andare, apro gli occhi e scopro di aver creato la mia personale idea di realtà, l’unica possibile. La “fatalità” delle circostanze potrebbe forse trovare le sue risposte nell’empatia?
Danica Olders scatta in piedi, allarga le braccia e lascia esplodere il carosello dell’ironia. I colori della giostra mescolano ai sensi l’istinto, e la ribellione contro la seriosità dell’argomento le permettono di beffarsi dell’apparenza scandagliandone parossisticamente gli aspetti più personali. Ci introduce alla sua installazione naïve nella quale un susseguirsi di espressioni facciali, come fotogrammi zootropici, e colori brillanti ci svelano la volubilità del pensiero, l’impalpabilità del calcolo, l’inutilità dell’ostinazione. Nella freschezza del suo lavoro siamo liberi (finalmente!) di scrollarci di dosso l’incombenza del dovere e di immaginarci la possibilità, troppo spesso negata, di scoprire in noi stessi la possibilità della fuga, una chiave per aprire la catena neuronale del giogo.
B.F. 2017
ARBITRIUM (Free Will) PROJECT SUMMER 2017
ARBITRIUM RESIDENCY PROJECT
The call is open to visual artists, writers, and performers who are interested in studying, analyzing, and researching the topic "FREE WILL" with the goal of producing a body of work, exhibition, and catalogue/book that includes a USB drive with videos, photos and other content created as part of the residency. The subject will be developed as a sort of "extended symposium" related to the area of interest of each artist.
The three-month stay (July, August, and September) will focus on study and debate-production-construction. Artists are required to be physically present in Turin throughout all three months of the residency. The exhibition and several public presentations of the finished project and book will take place throughout October. Artists’ presence is not required in October, but lodging is guaranteed. (Exhibition Finissage will be 28th October 2017.)
During these three months of individual and team work, we will host three thematic workshops with professionals in the Arts (guest artists, curators, etc.), Humanities (philosophy, psychoanalysis, etc.), and Sciences (astrophysics, etc.). There will be open study visits for the public and a one-week trip out of town, as well as a series of other group activities.
Our goal is to create an environment that fosters a free exchange of ideas and a productive and flexible debate. The artists will have the opportunity to work either in groups (processing ideas and organizing events with a shared schedule) or individually (without constraints in accordance with the tools of her/his practice).
FUSION AIR PROCESS
The FUSION AIR international residency program offers professional artists the opportunity to develop their own research without any "pre-organised" pressure. We are not going to ask you to submit any special "project" as our board of curators is undoubtedly capable of evaluating an artist's practice by reviewing her/his specific path through her/his own website. An artist's residency is, first of all, a place to learn, absorb, and experience. We are excited about the work-in-progress evolution of our artists' work. From the very moment the artist is selected, we will give her/him all our support and trust!
For further information about how the REGULAR application process works, please read the application guidelines and note that applications will only be considered if they are complete, on time, and adhere to all guidelines. A complete application includes complete submission of the online application by the deadline.
ARBITRIUM RESIDENCY PROJECT
The call is open to visual artists, writers, and performers who are interested in studying, analyzing, and researching the topic "FREE WILL" with the goal of producing a body of work, exhibition, and catalogue/book that includes a USB drive with videos, photos and other content created as part of the residency. The subject will be developed as a sort of "extended symposium" related to the area of interest of each artist.
The three-month stay (July, August, and September) will focus on study and debate-production-construction. Artists are required to be physically present in Turin throughout all three months of the residency. The exhibition and several public presentations of the finished project and book will take place throughout October. Artists’ presence is not required in October, but lodging is guaranteed. (Exhibition Finissage will be 28th October 2017.)
During these three months of individual and team work, we will host three thematic workshops with professionals in the Arts (guest artists, curators, etc.), Humanities (philosophy, psychoanalysis, etc.), and Sciences (astrophysics, etc.). There will be open study visits for the public and a one-week trip out of town, as well as a series of other group activities.
Our goal is to create an environment that fosters a free exchange of ideas and a productive and flexible debate. The artists will have the opportunity to work either in groups (processing ideas and organizing events with a shared schedule) or individually (without constraints in accordance with the tools of her/his practice).
FUSION AIR PROCESS
The FUSION AIR international residency program offers professional artists the opportunity to develop their own research without any "pre-organised" pressure. We are not going to ask you to submit any special "project" as our board of curators is undoubtedly capable of evaluating an artist's practice by reviewing her/his specific path through her/his own website. An artist's residency is, first of all, a place to learn, absorb, and experience. We are excited about the work-in-progress evolution of our artists' work. From the very moment the artist is selected, we will give her/him all our support and trust!
For further information about how the REGULAR application process works, please read the application guidelines and note that applications will only be considered if they are complete, on time, and adhere to all guidelines. A complete application includes complete submission of the online application by the deadline.