APERTURA ESTESA FINO ALLE 21!
GLI IRRILEVANTI / Fotografia Inaudita (THE PHEAR)
Fo.To - Fotografi a Torino
3/4/5 MAGGIO - H. 16 to 21 (& by appointment)
2 maggio preview solo su invito
Piazza Peyron. 9G TORINO
contact us: [email protected] // 3493644287
Fo.To - Fotografi a Torino
3/4/5 MAGGIO - H. 16 to 21 (& by appointment)
2 maggio preview solo su invito
Piazza Peyron. 9G TORINO
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Nell’ambito di Fo.To – Fotografi a Torino e in apertura della stagione dedicata alla fotografia, la Fusion Art Gallery - Inaudita presenta la mostra collettiva/smart fair Gli Irrilevanti / Fotografia Inaudita (THE PHEAR) a cura di Edizioni INAUDITE. In mostra lavori di Miriam Wuttke, Guido Salvini, Davies Zambotti, Andrea Rosset, Sebastiano Mortellaro, Manuela Macco, Petrov Ahner, Maya Quattropani, Stefania Migliorati, Jennifer rosa, Alessandro Fara, Cristiana de MArchi, Alain LEdezma, Barbara Fragogna, e altri. Edizioni Inaudite è un progetto di editoria d’arte indipendente nato a Berlino nell’ottobre 2013. Gli Irrilevanti è il nome della prima collana.
Con un piede a Berlino e l’altro a Torino e con la partecipazione e collaborazione di artisti internazionali, Edizioni Inaudite presenta in collaborazione con Fusion Art Gallery Inaudita, un’esposizione temporanea in forma di micro fiera di fotografie, editions, multipli, oggetti e libri.
L’evento è parte dei circuiti NEsxT – Independent Art Festival, COLLA e ContemporaryArt Torino e Piemonte.
Vi aspettiamo!
Con un piede a Berlino e l’altro a Torino e con la partecipazione e collaborazione di artisti internazionali, Edizioni Inaudite presenta in collaborazione con Fusion Art Gallery Inaudita, un’esposizione temporanea in forma di micro fiera di fotografie, editions, multipli, oggetti e libri.
L’evento è parte dei circuiti NEsxT – Independent Art Festival, COLLA e ContemporaryArt Torino e Piemonte.
Vi aspettiamo!
ARTISTI
MIRIAM WUTTKE GUIDO SALVINI DAVIES ZAMBOTTI ANDREA ROSSET SEBASTIANO MORTELLARO MANUELA MACCO PETROV AHNER MAYA QUATTROPANI STEFANIA MIGLIORATI JENNIFER ROSA ALESSANDRO FARA ALAIN LEDEZMA CRISTIANA DE MARCHI BARBARA FRAGOGNA & More... EDITIONS published by: EDIZIONI INAUDITE
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“Il carattere contingente delle fotografie conferma che tutto è caduco.” – Susan Sontag (Sulla Fotografia)
MANIFESTO INAUDITO (ZERO FILTRI)
Per ottenere una perfetta sincronizzazione, il lavoro di esporre arte deve essere liberato da qualsiasi tipo di cappio. Vederlo e capirlo per ciò che è, senza fronzoli; questa è la nostra missione in veste di promotori di artisti. Nella nostra dedizione sempre crescente ci interessa soltanto il lavoro dell'artista e il rispetto del pubblico. Ci impegniamo a proteggere la crescita del talento, liberandolo da qualsiasi tipo di parere esterno. Catturati nel vortice del post-post-post-moderno e del post-post-post-industriale, dobbiamo liberare i codici per rivelare i segni fondamentali dell'esistenza dell’Arte. Dobbiamo mettere da parte la complessità dell'artificio per tuffarci nella sua stessa essenza. Procurare un piacere immanente è il nostro obiettivo finale. Dobbiamo semplicemente tornare a soddisfare questa necessità.
Non importa se l'arte in questione è reattiva o puramente estetica! È soltanto entrando in sintonia con il movimento artistico della creazione che possiamo autenticare la qualità, l'onestà e la coerenza di un artista. Dobbiamo facilitarne il messaggio! Le tendenze e le mode vengono distrutte dallo sguardo intangibile della Storia. Gli artisti di talento possono essere individuati solo se permettiamo loro di spiegarsi. E anche se il clamore e il boato non sono mai lontani, gli artisti non hanno bisogno di intermediari che li spingano in disgrazia ed oblio. Torniamo alla fonte della vita attraverso l'arte in tutto il suo splendore e i suoi fallimenti. Cambiamo la modalità con cui agiscono gli intermediari. Anche il curatore, il gallerista, il collezionista e le istituzioni pubbliche e private hanno il diritto di godere liberamente di ciò che gli artisti sentono di voler dire veramente. Niente più commissioni. Solo ispirazione, seguita dall'idea materializzata, che poi viene esposta.
0-Filtri (Zero-Filtri) permette che scaturisca un’energia diretta tra la persona che riceve e percepisce il lavoro di un artista (il pubblico, il gallerista, il collezionista, le istituzioni pubbliche e private) e l'artista stesso. Questo incontro diretto non nega la funzione di coloro i quali scelgono l’artista che intendono presentare. In questo modo, semplicemente, mettiamo in luce sia il pubblico (chi riceve) che l'artista lasciando solo a loro il ruolo di protagonisti. E’ così che i ruoli scivolano spazialmente, per il bene della mostra e di tutti.
Liberiamoci del rigore della nostra formazione artistica. Siamo fin troppo consapevoli del ruolo e del significato della nostra professione per deriderci con il nostro stesso manifesto. Questo nostro approccio innovativo punta solo a liberarsi da decenni di soffocamento commerciale e amministrativo. Marchiamo con vigore lo zero dal quale si originano le cifre (un nuovo codice). Creiamo una nuova forma di azione-reazione-interazione. Per assorbire, digerire e assaporare. Vogliamo esibizioni brutali/grezze/ruvide con la delicatezza e la finezza dello sguardo e dell’osservazione. Ed è grazie all'armonia di questa generosità (il filtro empatico) che la scenografia sarà finalmente realizzata.
Viviamo pienamente la relazione artista-pubblico attraverso lo scambio e il confronto diretto. Demistificheremo il processo per riscoprirne il nucleo essenziale: l’Arte.
Per la liberazione dell'artista, dell'intermediario e del pubblico!
Elisa Ganivet e Barbara Fragogna, 2013
MANIFESTO INAUDITO (ZERO FILTRI)
Per ottenere una perfetta sincronizzazione, il lavoro di esporre arte deve essere liberato da qualsiasi tipo di cappio. Vederlo e capirlo per ciò che è, senza fronzoli; questa è la nostra missione in veste di promotori di artisti. Nella nostra dedizione sempre crescente ci interessa soltanto il lavoro dell'artista e il rispetto del pubblico. Ci impegniamo a proteggere la crescita del talento, liberandolo da qualsiasi tipo di parere esterno. Catturati nel vortice del post-post-post-moderno e del post-post-post-industriale, dobbiamo liberare i codici per rivelare i segni fondamentali dell'esistenza dell’Arte. Dobbiamo mettere da parte la complessità dell'artificio per tuffarci nella sua stessa essenza. Procurare un piacere immanente è il nostro obiettivo finale. Dobbiamo semplicemente tornare a soddisfare questa necessità.
Non importa se l'arte in questione è reattiva o puramente estetica! È soltanto entrando in sintonia con il movimento artistico della creazione che possiamo autenticare la qualità, l'onestà e la coerenza di un artista. Dobbiamo facilitarne il messaggio! Le tendenze e le mode vengono distrutte dallo sguardo intangibile della Storia. Gli artisti di talento possono essere individuati solo se permettiamo loro di spiegarsi. E anche se il clamore e il boato non sono mai lontani, gli artisti non hanno bisogno di intermediari che li spingano in disgrazia ed oblio. Torniamo alla fonte della vita attraverso l'arte in tutto il suo splendore e i suoi fallimenti. Cambiamo la modalità con cui agiscono gli intermediari. Anche il curatore, il gallerista, il collezionista e le istituzioni pubbliche e private hanno il diritto di godere liberamente di ciò che gli artisti sentono di voler dire veramente. Niente più commissioni. Solo ispirazione, seguita dall'idea materializzata, che poi viene esposta.
0-Filtri (Zero-Filtri) permette che scaturisca un’energia diretta tra la persona che riceve e percepisce il lavoro di un artista (il pubblico, il gallerista, il collezionista, le istituzioni pubbliche e private) e l'artista stesso. Questo incontro diretto non nega la funzione di coloro i quali scelgono l’artista che intendono presentare. In questo modo, semplicemente, mettiamo in luce sia il pubblico (chi riceve) che l'artista lasciando solo a loro il ruolo di protagonisti. E’ così che i ruoli scivolano spazialmente, per il bene della mostra e di tutti.
Liberiamoci del rigore della nostra formazione artistica. Siamo fin troppo consapevoli del ruolo e del significato della nostra professione per deriderci con il nostro stesso manifesto. Questo nostro approccio innovativo punta solo a liberarsi da decenni di soffocamento commerciale e amministrativo. Marchiamo con vigore lo zero dal quale si originano le cifre (un nuovo codice). Creiamo una nuova forma di azione-reazione-interazione. Per assorbire, digerire e assaporare. Vogliamo esibizioni brutali/grezze/ruvide con la delicatezza e la finezza dello sguardo e dell’osservazione. Ed è grazie all'armonia di questa generosità (il filtro empatico) che la scenografia sarà finalmente realizzata.
Viviamo pienamente la relazione artista-pubblico attraverso lo scambio e il confronto diretto. Demistificheremo il processo per riscoprirne il nucleo essenziale: l’Arte.
Per la liberazione dell'artista, dell'intermediario e del pubblico!
Elisa Ganivet e Barbara Fragogna, 2013