PANEM ET CIRCENSES
AVAILABLE WORKS:
Panem Et Circenses è un collettivo artistico fondato da Ludovico Pensato e Alessandra Ivul nel 2012 a Berlino.
Panem Et Circenses utilizza le pratiche di partecipazione per indagare le relazioni che si attivano attraverso cibo. Significa che progettiamo e realizziamo opere partecipate (installazioni, performance) in cui il cibo è uno strumento simbolico e significativo che viene inserito site specific. Significa che il cibo c’è (spesso) ma può anche non esserci. Il cibo, come elemento sia materico che simbolico, è un potente dispositivo che mette in relazione la sfera naturale e quella culturale, entrambe presenti nella dimensione umana nella quale viviamo ogni giorno. |
PRESSO LA FUSION ART GALLERY:
Panem Et Circenses
IL CIBO UCCIDE
IL CIBO UCCIDE
Panem Et Circenses
Il cibo uccide a cura di Barbara Fragogna 8 - 31.10.2016 Inaugurazione sabato 8 ottobre ore 19 Gio - Sab // 16 - 19.30 e su appuntamento SPECIAL EVENTS Domenica 16 ottobre – Ein Hungerkünstler performance nell’ambito della Giornata Mondiale dell’Alimentazione Giovedì 27 ottobre / ore 18-22 – presentazione del progetto CACCA nell’ambito di NEsxT circuito off. |
|
Panem Et Circenses
website CACCA Centro di Arte Contemporanea sulla Cultura Alimentare website In collaborazione con: Fusion Project, Edizioni Inaudite, CACCA, COLLA/To contemporary art network NEsxT / Independent Art Network |
Il Cibo Uccide non è una provocazione
di Barbara Fragogna Periculosius solet esse malum, quia non sentitur. I mali che non si avvertono sono i più pericolosi. - Erasmo da Rotterdam IL CIBO UCCIDE non è una provocazione, la ripetizione e le lettere capitali sono propiziatorie. Il collettivo Panem Et Circenses (PEC) (Ludovico Pensato e Alessandra Ivul) considera, sintetizza, produce con estrema arguzia, con brillante e ironica intelligenza i fatti esistenziali che affliggono il quotidiano gravido di eventi ed opinioni e che poi, attraverso la metafora del cibo (in presenza e/o assenza) vengono processati sotto forma di oggetti, azioni performative, installazioni definite “pratiche relazionali”. La relazione con l’altro è lo specchio in cui la coppia diventa l’Altro Sociale, in un’analisi acuta ed osmotica che ne scruta i comportamenti reinterpretandoli. Sono attori in prima persona che impersonificano la (Dramatis) Personae, la maschera conformista che denunciano ed espongono. Sono l’incarnazione dell’opposto, l’incastro, la coppia che riflette e che talvolta acceca. Il cervello astratto di PEC è un lungo intestino neuronale attraverso il quale si snodano le tappe fondamentali del pensiero fisico/metafisico, un’instancabile fluire alla ricerca di una collocazione, di una filosofia, di uno sbocco, della critica, di una risposta deiettiva. Panem Et Circenses, a cominciare dal nome che hanno scelto per rappresentarsi, non si sprecano in mezzi termini, sono sagaci, ponderano il contemporaneo, lo metabolizzano e il rigurgito che ne deriva è appetitoso, esteticamente bramabile, senza dubbio edibile e, se efficacemente assimilato, sarà causa auspicabile di riflusso. Un banchetto irrinunciabile che acidifica il segno, una scossa emotiva attivatrice di sinapsi che non possiamo certo ignorare e sulle quali saremo costretti a elucubrare attivamente. Il “dispositivo” (che è proprio un “innesco”) si colora di pop, neon, pattern, è bianco e nero pesante, è natura-terra-bestia vegetale, è minimal e barocco, è storia e rito ancestrale, è un sospiro mozzato che sfocia nel riso imbarazzato. Il dispositivo costringe e libera, intasa ed espelle. Il dispositivo è peristalsi. Panem Et Circenses rifiuta il pro-forma, la retorica e il cicisbeismo del cibo alla moda che non è più nutrimento (da qualsivoglia lato) ma che è “food” griffato, moda e voga e vezzo, mezzucolo speculativo, è patina micronica tutta glitter & gloss, è pornfood e instagramigna ed è proprio per questo che PEC è peristalsi che espelle la pietra filosofale ed è esattamente per questo motivo che il “rifiuto” che nasce dal confronto sarà terra fertile di un avvenire umano sempre a breve termine ma forse un po’ più ponderato. |
DICONO DI SÉ
Panem Et Circenses è un collettivo artistico fondato da Ludovico Pensato e Alessandra Ivul nel 2012 a Berlino. Panem Et Circenses utilizza le pratiche di partecipazione per indagare le relazioni che si attivano attraverso cibo. Significa che progettiamo e realizziamo opere partecipate (installazioni, performance) in cui il cibo è uno strumento simbolico e significativo che viene inserito site specific. Significa che il cibo c’è (spesso) ma può anche non esserci. Il cibo, come elemento sia materico che simbolico, è un potente dispositivo che mette in relazione la sfera naturale e quella culturale, entrambe presenti nella dimensione umana nella quale viviamo ogni giorno. Il CACCA Nel 2014 Panem Et Circenses vince il bando comunale “Incredibol!” e nel 2015 fonda il CACCA, Centro di Arte Contemporanea sulla Cultura Alimentare. Il CACCA è un'operazione artistica; uno spazio di ricerca, sperimentazione e traduzione del pensiero in azione. Nei suoi 22 mq situati al numero 33/a di via Solferino, nel centro storico di Bologna, organizza ogni anno una rassegna tematica che coinvolge artisti, ricercatori, scienziati e professionisti, che propongono al pubblico opere di arte partecipata, performance, opere di arte relazionale, exhibit, azioni, talk, installazioni site specific, social supper (...). Nel 2016 vincono il bando “EUTOPIA” per la riqualificazione attraverso l’arte. |