Stefania Migliorati
Climax Change a cura di Barbara Fragogna Inaugurazione venerdì 2 nov - h. 19 dal 2 al 5.11.2018 Orari Speciali Contemporary Art Week Venerdì 2 novembre: dalle 19 alle 21.30; Sabato 3 novembre Notte delle Arti Contemporanee: dalle 16 alle 22.30 e su appuntamento Domenica 4 novembre: dalle 16 alle 19.30 e su appuntamento Lunedì 5 novembre: dalle 16 alle 19.30 e su appuntamento |
Fusion / Inaudita è un progetto di
Associazione INAUDITA In collaborazione con: Edizioni Inaudite,Torino+Piemonte, COLLA/To contemporary art network NEsxT / Independent Art Network |
La Fusion Art Gallery - Inaudita presenta la mostra Climax Change di Stefania Migliorati.
Ogni volta che l’uomo è entrato in contatto con un ecosistema, la fauna selvatica, soprattutto gli animali più grandi, è stata ridotta, impoverita se non distrutta. Quello che noi riteniamo oggi, perché ci siamo nati, in molti casi un paesaggio naturale è in realtà più una sorta di desertificazione rispetto a quello che esisteva prima. Questo dimenticare viene chiamato “Shifting Baseline Syndrome”. La mostra prende in esame questi temi considerando le relazioni tra l’uomo, gli animali e l’ambiente. |
Fusion Art Gallery - Inaudita presents the solo exhibition Climax Change by Stefania Migliorati.
Each time that humanity has come into contact with an ecosystem, the wildlife population, especially the larger animals, has been reduced, depleted if not outright destroyed. A natural landscape that we take for granted today, because it remains in the same condition we have known from birth, may in fact be a desertification in comparison with what existed before. This type of “forgetting” is referred to as shifting baseline syndrome. The exhibition investigates this topic by examining the interrelationship between human beings, animals and their (shared) habitats. |
Ineluttabile entropico. Perfekt.
di Barbara Fragogna “A quel tempo gli esseri umani erano dotati di cervelli molto più grossi di quelli attuali, e di conseguenza potevano lasciarsi sedurre dai misteri.“ – Kurt Vonnegut (Galapagos) Tra tutti gli artisti che seguo da anni, Stefania Migliorati è la mia croce e delizia. Apparentemente così dissimile scovo continuamente in lei un perfetto opposto relativo. Stento a capirla e ne sono irrimediabilmente attratta, poi invece so senza sapere, sorprendo poiché non brancolo, è la più squisita e misteriosa realizzazione. Capire senza sapere. Sapere di capire. Forse è l’arte. Le parole sono limiti. Il suo lavoro (ciò che poi espone, insomma, il prodotto che arriva dopo le sue millemille concettualizzazioni, studi, ricerche) è la sintesi di un’iperbole intellettuale ed emotiva drastica. Tre volte il giro del mondo da dentro? Lei, nel silenzio della sua schiva e nascostissima presenza, è capace di proporre una rivoluzione? Si. Dichiara in un’intervista: “Chi si sente in diritto di usare lo spazio pubblico? … Cerco di capirlo affrontando il problema dall’altro lato. Non con immagini scioccanti ma attraverso una positività, un’alternativa.”, un’alternativa! Una proposta! Finalmente. Grazie. Nei video del progetto In Plain Sight, scova/si trova accidentalmente in situazioni in cui la struttura del sistema viene destabilizzata a causa della familiarità del soggetto in azione con l’ambiente e lo spazio di cui è un habitué. Stefania mappa i rivoluzionari inconsapevoli (li stana). Gli eroi della resistenza a un’opprimente evoluzione sociale e politica che quotidianamente ci affligge, stronca e stanca. Tu, pubblico vivrai interminabili momenti di dilatazione. Ogni minuto ripetuto e ripetuto è ripetuto nell’azione. Non come un mantra ma come una malia, un incantesimo subdolo, la perversione che apre il sigillo della comprensione. Ripeti un gesto, torna su te stesso, di più, fino a capire che è ovvio, quest’azione è legittima, possibile, è ok. Che trasformazione! Che forza nella semplicità di un atto ripetuto che da scomodo (o magnifico) diviene “normale”, banale, scontato. Potenza geniale. Costringendo a focalizzare. In silenzio. Niente di più. Certo bisogna star fermi, azionare il dispositivo dell’accoglienza. La tolleranza. Certo, sarai un po’ a disagio ma subito dopo sarai puntellata/o di domande (un regalo di lusso solo per te). La mostra è un vortice intorno al concetto di “Shifting Baseline Syndrome; ossia, le persone di ogni generazione percepiscono e accettano come “naturale” lo stato degli ecosistemi che hanno in contrato nella loro infanzia” (p 72 Selvaggi). Allora, di fronte ai nostri occhi, coniglioidi in ceramica colonizzano lo spazio, se ne appropriano e ne vorremo adottare almeno uno (trovalo!), materiali e forme bellissime e strane che ci costringono, per forza, a pensare, a ragionare. Niente è ovvio, spazientita/o ti chiederai “Ma perché?”, farai domande, diventerai attore, protagonista, ti sentirai coinvolto. Come me. Lo stupore è la forma eccelsa dell’intuito. I disegni e le fotografie da documento diverranno catalogo, da catalogo lista, da lista a intuizione, da intuizione a coscienza. Il ruolo di quest’artista, consapevole delle sue dimensioni limitate (non può essere ovunque) è quello di dire comunque che bisogna riflettere. Lo spazio e la legge, la libertà di movimento ed espressione, il pericolo imminente del lasciar fare, lasciar stare, prendersi la vita, rivendicarla. La forza di questo discorso è potenzialmente destabilizzante. Chi parla urlando e chi, semplicemente, dice la verità. Dimostrandola, esplicitandola, è già “Vita Activa”. La riflessione sull’inversione di rotta tra la relazione dell’uomo e il suo ambiente, la tragicità antropocenica di un’ennesima estinzione di massa attualmente in corso ( e l’autoannientamento?), la capacità di adattamento di alcune specie e la selezione in/naturale di altre, il desiderio del selvaggio, Walden, di fuggire nei boschi e ritornare barbuti ed esperti di vita tettonica, la consapevolezza dei vincoli che c’impongono rinunce e impedimenti, tutto questo ci porterà su Marte, il paradiso perduto, o ci costringerà a scegliere la vita, il quotidiano come dio concreto e presente? |
Ineluctable Entropic. Perfekt.
by Barbara Fragogna “Human beings had much bigger brains back then than they do today, and so they could be beguiled by mysteries.”. – Kurt Vonnegut (Galápagos) Among all the artists whose work I have been following for years, Stefania Migliorati is my torture and delight. Seemingly dissimilar, I find in her a perfect opposite. I can hardly understand her, yet I am hopelessly attracted to her, but then I know without knowing, I am surprised because I don't understand; it is the most exquisite and mysterious realization. To understand without knowing. To know to understand. Maybe it's art. Words are limits. Her work (which she then exhibits, that is, the product that comes after countless studies, research and ruminations) is the synthesis of a drastic intellectual and emotional hyperbole. Three times around the world from the inside? Is she, in the silence of her bashful and hidden presence, capable of proposing a revolution? Yes. She says in an interview: "Who feels they have the right to use public space? ... I try to figure it out by looking at the problem from the other side. Not with shocking images but through positivity, an alternative.” An alternative! A suggestion! Finally. Thank you. In the videos of the project In Plain Sight, unearthed, accidentally found, situations where the structure of the system is destabilized due to the familiarity of the subject interacting with the environment and space of which they are habitués. Stefania maps the unwitting revolutionaries (she flushes them out). The heroes of the resistance to an oppressive social and political evolution that affects us daily, nipping at our heels and exhausting us. You, the visitors, will experience interminable and endless moments of the dilation of time. Each moment, repeated and repeated, is repeated in the action. Not as a mantra but as a charm and a sneaky kind of spell, a perversion that opens the seal of understanding. Repeat a gesture, come back to yourself, repeat, until you understand that it is obvious, the action is legitimate, possible, it's OK. What a transformation! What a force in the simplicity of a repeated action that transforms from the uncomfortable (or magnificent) to the "normal", the trivial, the thing taken for granted. Brilliant power. Forcing focus. In silence. Nothing more. Of course, you will have to stop and take the time to see. You will need patience. Sure, you may be a little uncomfortable but soon after you will be full with questions (a special gift just for you). This exhibition is a vortex formed by the concept of “shifting baseline syndrome; that is, the people of each generation perceive and accept as "natural" the state of the ecosystems they have lived in or seen in their infancy…” (p. 72 Selvaggi, George Monbiot). So, right before our eyes, ceramic rabbits colonize the space, appropriate it and make us want to adopt at least one of them (pick one out!), these are beautiful and strange materials and forms that force us, necessarily, to think, to reason. Nothing is obvious, without patience, you'll ask yourself "But why?", you will find yourself asking questions, you will become a protagonist, you will become involved. Like me. Amazement is the exalted form of intuition. The drawings and photographs from a document will become a catalog, a catalog becomes a list, a list an intuition, and ultimately, an intuition becomes conscience. The role of this artist, aware of her limits (that she cannot physical be everywhere at once) is to say that you must reflect. Space and law, freedom of movement and expression, the imminent danger of letting go, abandoning, taking your own life in your hands, claiming it. The strength of this discourse is potentially destabilizing. Who speaks by screaming and who simply speaks the truth? By demonstrating it, making it explicit, it is already Vita Activa. The reflection on the reversal of fate between human beings and their environment, the anthropogenic tragedy of yet another mass extinction currently underway (along with self-annihilation?), the ability of some species to adapt and the (un)natural selection of others, the desire for the wilderness, Walden, to flee to the woods and to return bearded and an expert on tectonic life, the awareness of the bonds that impose sacrifices and impediments upon us, all of this will lead to Mars, to Paradise Lost, or will force us to choose life, the daily as a concrete and present god? (Translated by Daniel Brunet) |
Concept
Climax change.
di Stefania Migliorati
Inversione di rotta di una curva ascendente positiva di relazione tra l’uomo e il suo ambiente.
Fino ad oggi ogni volta che l’uomo è entrato in contatto con un ecosistema la fauna selvatica, soprattutto gli animali più grandi, è stata ridotta, impoverita se non distrutta. Quello che noi riteniamo oggi in molti casi un paesaggio naturale è in realtà più una sorta di desertificazione rispetto a quello che esisteva prima. Questa viene chiamata “Shifting Baseline Syndrome; ossia, le persone di ogni generazione percepiscono e accettano come “naturale” lo stato degli ecosistemi che hanno incontrato nella loro infanzia” (p.72 Selvaggi)
La mostra prende in esame questi temi considerando le relazioni tra l’uomo, gli animali e l’ambiente in Europa. Nello specifico sotto tre aspetti:
-l’impatto tragico dell’azione dell’uomo sulla natura: casi di estinzione o resistenza
-la fauna sinantropica: reazioni e adattamenti degli animali nei centri urbani
-riappropriazione del mondo: l’uomo libero(?) nella spazio pubblico
Testi e concetti con citazioni che hanno ispirato i lavori
George Monbiot, Selvaggi, Il rewilding della terra, del mare e della vita umana, Piano BEdizioni, 2018
Cosa vuol dire rewilding? Rewilding inteso come la riabilitazione di interi ecosistemi, “restaurazione del selvaggio” (intervento positivo?) oppure “significa resistere alla pulsione di controllare la natura” p.13 oppure rewilding della vita umana, vale a dire tentare di spegnere il conflitto tra il civile e il selvaggio come se fossero parti contrastanti. La tecnologia più avanzata, se volessimo, non è in contrasto con la natura.
La serie dei disegni Il giardino degli animali estinti prende in esame alcune specie di animali estinti in certe aree dell’Europa. La selezione degli animali è ricaduta principalmente su quelle specie definite chiave. “Una “specie chiave” è quella che riesce a esercitare sul suo ambiente un impatto maggiore di quanto il suo solo numero suggerisca. Questo impatto crea le condizioni che permettono ad altre specie di vivere in un dato ecosistema”. p.84
I grandi predatori sono specie chiavi. Un esempio sono i lupi che con il loro bracconaggio mantengono un equilibrio ecologico ed una biodiversità floreale. I cervi infatti, prede dei lupi, se lasciati a se stessi si riproducono molto velocemente e divorano tutta la flora giovane e i mezzi arbusti, impoverendo radicalmente le condizioni per un ecosistema ricco e diversificato. “Il principio scientifico dietro al rewilding è il ripristino di ciò che gli ecologi chiamano la “diversità trofica”. Trofico significa relativo al cibo e alla nutrizione: ripristinare la diversità trofica significa aumentare il numero di opportunità per animali, piante e altre creature di nutrirsi l’un l’altro, di ricollegare i fili interrotti della rete della vita. … creare opportunità affinché a tutti i livelli cresca il numero e la complessità delle relazioni.” p.87 > cascata trofica: quando gli animali al vertice della catena alimentare cambiano numero o tipo di prede e ne consegue un cambio radicale dell’ecosistema anche in termini di “composizione chimica del terreno e dell’atmosfera”. p. 87
I castori europei sono un altro esempio. Costruiscono solo dighe ma nel farlo disegnano fiumi, vie d’acqua e stagni che diventano ambiente accogliente per altre specie, tra cui anche uccelli acquatici. Nella complessità delle cose e parlando di uccelli acquatici è interessante vedere l’altra parte della medaglia, vale a dire come l’azione dell’uomo sull’ambiente abbia avuto un impatto positivo. Il caso della Riserva Orientata di Vendicari in Sicilia ne è un esempio. I pantani della ex tonnara sono diventati l’habitat ideale per uccelli migratori provenienti dall’Africa e dal nord d’Europa. L’uomo è una specie chiave e gli effetti della sua azione sul paesaggio e gli ecosistemi sono evidenti e spesso tragicamente devastanti. Come gli animali reagiscono a questo? Qualche fauna diventa sinantropica (quegli animali selvatici che traggono beneficio dalla convivenza con l’uomo o da ambienti antropizzati).
Hannah Arendt, Vita Activa, La condizione umana, Bompiani, 2015
Testo di quarta di copertina:
“In condizioni di benessere economico e pace civile che ne è della libertà politica? Qual è lo spazio consentito a un agire politico che non sia solo angusta difesa degli interessi materiali o rituale comportamento elettorale?
Domande ancora attuali che l’autrice ha posto, più di cinquant’anni fa, in questo libro divenuto ormai un classico della filosofia del pensiero politico. Una spregiudicata analisi della società di massa e un’accorta denuncia della condizione dell’uomo contemporaneo condannato a una sostanziale solitudine. Hannah Arendt anticipa la critica ecologica e denuncia un grave pericolo: l’”espropriazione del mondo” dal parte dell’uomo moderno corrode prima lo spazio politico e poi minaccia il cosmo naturale”.
I video sono la registrazione di azioni spontanee che avvengono nello spazio comune. Azioni che destano sorpresa. Un’analisi dello spazio condiviso per capire quali sono i vincoli dentro i quali ci muoviamo. Gli episodi raccontati nei video sono casuali per cui non hanno alcun valore statistico e sono una documentazione parziale del reale dovuta innanzitutto ai limiti della mia persona che non può essere dovunque e sempre. Ma sono degli esempi positivi di rottura, di sovversione all’impedimento, di sospensione temporale dove la narrazione del quotidiano si interrompe per un minuto (di solito la durata dei video).
Nota conclusiva
I libri prendono in esame le vite che non possiamo più condurre, le esperienze che non possiamo più vivere e la biodiversità di cui non possiamo più meravigliarci. La mostra vuole far riflettere sui vincoli a cui dobbiamo adattare le nostre vite e l’impedimento per il quale siamo costretti a rinunciare ad alcune libertà di espressione e di variazione.
Climax change.
di Stefania Migliorati
Inversione di rotta di una curva ascendente positiva di relazione tra l’uomo e il suo ambiente.
Fino ad oggi ogni volta che l’uomo è entrato in contatto con un ecosistema la fauna selvatica, soprattutto gli animali più grandi, è stata ridotta, impoverita se non distrutta. Quello che noi riteniamo oggi in molti casi un paesaggio naturale è in realtà più una sorta di desertificazione rispetto a quello che esisteva prima. Questa viene chiamata “Shifting Baseline Syndrome; ossia, le persone di ogni generazione percepiscono e accettano come “naturale” lo stato degli ecosistemi che hanno incontrato nella loro infanzia” (p.72 Selvaggi)
La mostra prende in esame questi temi considerando le relazioni tra l’uomo, gli animali e l’ambiente in Europa. Nello specifico sotto tre aspetti:
-l’impatto tragico dell’azione dell’uomo sulla natura: casi di estinzione o resistenza
-la fauna sinantropica: reazioni e adattamenti degli animali nei centri urbani
-riappropriazione del mondo: l’uomo libero(?) nella spazio pubblico
Testi e concetti con citazioni che hanno ispirato i lavori
George Monbiot, Selvaggi, Il rewilding della terra, del mare e della vita umana, Piano BEdizioni, 2018
Cosa vuol dire rewilding? Rewilding inteso come la riabilitazione di interi ecosistemi, “restaurazione del selvaggio” (intervento positivo?) oppure “significa resistere alla pulsione di controllare la natura” p.13 oppure rewilding della vita umana, vale a dire tentare di spegnere il conflitto tra il civile e il selvaggio come se fossero parti contrastanti. La tecnologia più avanzata, se volessimo, non è in contrasto con la natura.
La serie dei disegni Il giardino degli animali estinti prende in esame alcune specie di animali estinti in certe aree dell’Europa. La selezione degli animali è ricaduta principalmente su quelle specie definite chiave. “Una “specie chiave” è quella che riesce a esercitare sul suo ambiente un impatto maggiore di quanto il suo solo numero suggerisca. Questo impatto crea le condizioni che permettono ad altre specie di vivere in un dato ecosistema”. p.84
I grandi predatori sono specie chiavi. Un esempio sono i lupi che con il loro bracconaggio mantengono un equilibrio ecologico ed una biodiversità floreale. I cervi infatti, prede dei lupi, se lasciati a se stessi si riproducono molto velocemente e divorano tutta la flora giovane e i mezzi arbusti, impoverendo radicalmente le condizioni per un ecosistema ricco e diversificato. “Il principio scientifico dietro al rewilding è il ripristino di ciò che gli ecologi chiamano la “diversità trofica”. Trofico significa relativo al cibo e alla nutrizione: ripristinare la diversità trofica significa aumentare il numero di opportunità per animali, piante e altre creature di nutrirsi l’un l’altro, di ricollegare i fili interrotti della rete della vita. … creare opportunità affinché a tutti i livelli cresca il numero e la complessità delle relazioni.” p.87 > cascata trofica: quando gli animali al vertice della catena alimentare cambiano numero o tipo di prede e ne consegue un cambio radicale dell’ecosistema anche in termini di “composizione chimica del terreno e dell’atmosfera”. p. 87
I castori europei sono un altro esempio. Costruiscono solo dighe ma nel farlo disegnano fiumi, vie d’acqua e stagni che diventano ambiente accogliente per altre specie, tra cui anche uccelli acquatici. Nella complessità delle cose e parlando di uccelli acquatici è interessante vedere l’altra parte della medaglia, vale a dire come l’azione dell’uomo sull’ambiente abbia avuto un impatto positivo. Il caso della Riserva Orientata di Vendicari in Sicilia ne è un esempio. I pantani della ex tonnara sono diventati l’habitat ideale per uccelli migratori provenienti dall’Africa e dal nord d’Europa. L’uomo è una specie chiave e gli effetti della sua azione sul paesaggio e gli ecosistemi sono evidenti e spesso tragicamente devastanti. Come gli animali reagiscono a questo? Qualche fauna diventa sinantropica (quegli animali selvatici che traggono beneficio dalla convivenza con l’uomo o da ambienti antropizzati).
Hannah Arendt, Vita Activa, La condizione umana, Bompiani, 2015
Testo di quarta di copertina:
“In condizioni di benessere economico e pace civile che ne è della libertà politica? Qual è lo spazio consentito a un agire politico che non sia solo angusta difesa degli interessi materiali o rituale comportamento elettorale?
Domande ancora attuali che l’autrice ha posto, più di cinquant’anni fa, in questo libro divenuto ormai un classico della filosofia del pensiero politico. Una spregiudicata analisi della società di massa e un’accorta denuncia della condizione dell’uomo contemporaneo condannato a una sostanziale solitudine. Hannah Arendt anticipa la critica ecologica e denuncia un grave pericolo: l’”espropriazione del mondo” dal parte dell’uomo moderno corrode prima lo spazio politico e poi minaccia il cosmo naturale”.
I video sono la registrazione di azioni spontanee che avvengono nello spazio comune. Azioni che destano sorpresa. Un’analisi dello spazio condiviso per capire quali sono i vincoli dentro i quali ci muoviamo. Gli episodi raccontati nei video sono casuali per cui non hanno alcun valore statistico e sono una documentazione parziale del reale dovuta innanzitutto ai limiti della mia persona che non può essere dovunque e sempre. Ma sono degli esempi positivi di rottura, di sovversione all’impedimento, di sospensione temporale dove la narrazione del quotidiano si interrompe per un minuto (di solito la durata dei video).
Nota conclusiva
I libri prendono in esame le vite che non possiamo più condurre, le esperienze che non possiamo più vivere e la biodiversità di cui non possiamo più meravigliarci. La mostra vuole far riflettere sui vincoli a cui dobbiamo adattare le nostre vite e l’impedimento per il quale siamo costretti a rinunciare ad alcune libertà di espressione e di variazione.
Stefania Migliorati (Bergamo, 1977) vive e lavora fra Bergamo e Berlino. Le sue opere e i suoi progetti sono indagini su temi legati allo spazio e al luogo in molte delle loro declinazioni, con un particolare interesse verso lo spazio pubblico. L’artista, vincitrice Bridge Art Residenza d’Artista 2018, menzionata al Talent Prize 2013 e al Premio Profilo Arte 2008, ha esposto presso numerose gallerie ed istituzioni tra cui Manifesta12/Collaterals (Palermo,2018), Galerie Wedding - Raum für zeitgenössische Kunst (Berlino, 2017), Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia, 2017), La Fabbrica del Vapore (Milano, 2015), Beton7 (Atene, 2015), Palazzo Busacca (Scicli, 2014), Zajia lab (Pechino, 2012), Galerie Weisser Elefant (Berlin, 2010), CCCB, Centre de Cultura Contemporánia de Barcelona (Barcelona, 2009), Galleria A+A (Venezia, 2009), Museo della Permanente (Milano, 2008), Magazine (Belgrado, 2007).
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Stefania Migliorati (b. 1977, Bergamo, Italy) lives and works between Bergamo and Berlin. Her works and projects are investigations of the topics associated with the concepts of space and location, encompassing many of the different notions of how these terms can be applied, with a specific focus on public space. She received a mention for the 2013 Talent Prize as well as the 2008 Premio Profilo Arte, has exhibited in numerous galleries and institutions such as Manifesta12/Collaterals (Palermo, 2018), Galerie Wedding - Raum für zeitgenössische Kunst (Berlin, 2017), Fondazione Bevilacqua La Masa (Venice, 2017), La Fabbrica del Vapore (Milan, 2015), Beton7 (Athens, 2015), Palazzo Busacca (Scicli, 2014), Zajia lab (Beijing, 2012), Galerie Weisser Elefant (Berlin, 2010), CCCB, Centre de Cultura Contemporánia de Barcelona (Barcelona, 2009), Galleria A+A (Venice, 2009), Museo della Permanente (Milan, 2008) and Magazine (Belgrade, 2007), amongst others.
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SELECTED AVAILABLE WORKS (more on view at the gallery)
Die undichte Stadt (The permeable city)
Fine-Art Print Aquarell Torchon, 2012 90 x 130 cm, unique ed. / ed. unica 50 x 70 cm, unique ed. / ed. unica 70 x 100 cm, unique ed. / ed. unica AP 21 x 29 cm, unique ed. / ed. unica DOMESTIC GEOGRAPHIES
Fine-Art Print Aquarell Torchon stampa AP 20 x 30 cm unique ed., 60 x 80 cm unique ed., 80 x 120 cm unique ed., 100 x 150 cm unique ed. 2013 IN 4 STEPS
Pencil on Paper, 2014, 121 x 148 cm EDITION Artist's Book 8, Limited edition of 100, signed and numbered paperback 21x15 cm, 48 pages Each copy includes an original drawing by the artist In Plain Sight series: Day Sleepers, Beijing #1 + Caochangdi, Beijing #2
Fine-Art Print, 2012 Standard Edition, 100x150 cm, Edition of 5 Smaller Edition, 28x42 cm, Edition of 10 Infiltrations
rope, 2011 173x200x2 cm |
PRESSO LA FUSION ART GALLERY:
Rebecca Agnes + Stefania Migliorati | COORDINATE
Rebecca Agnes +
Stefania Migliorati COORDINATE a cura di Barbara Fragogna 12.12.2015 - 24.01.2016 Inaugurazione sabato 12 dicembre ore 19 Mar - Sab // 15 - 19 e su appuntamento Le artiste saranno presenti |
“L’eterotopia ha il potere di giustapporre, in un unico luogo reale, diversi spazi, diversi luoghi che sono tra loro incompatibili.” Michel Foucault
La Fusion Art Gallery presenta “Coordinate”, mostra bipersonale di Rebecca Agnes e Stefania Migliorati. Le due artiste berlinesi d’adozione, già familiari a una mutua collaborazione (seppur sviluppando una pratica indipendente e personale) presenteranno in galleria un gruppo di sei lavori in aperto dialogo. Ogni coppia di lavori difatti, come in un incrocio/incontro lati-longitudinale, intersecherà i suoi assi (fatti di tela, filo, segno, linea, parola, carta e quindi di storia, incontro, identità, appartenenza, alterità) in un centro (luogo d’incontro, osservatorio) dal quale partire per compiere un percorso ricodificato e relativamente esplicito sul senso stesso della natura del suo indagare. In “Coordinate” Rebecca Agnes e Stefania Migliorati condividono un impianto concettuale che gravita principalmente (spesso in senso lato) attorno ai temi del luogo (Genius loci) inteso come spazio/mappa che si modifica descrivendosi nell’immaginario, che si adatta nel site-specific, che rimane irrimediabilmente se stesso seppur traducendosi specularmente nel suo doppio nel tentativo di una lettura (per quanto possibile) oggettiva della realtà. Che si tratti di una geografia rigorosa o di un’idea geografica, di uno spazio cosmico fanta-e-scientifico o di un cosmo domestico/addomesticato, di un luogo che non è altro che sé o un sé migrante (corpo come luogo, pensiero nello spazio), il luogo cui ci si riferisce è sempre e comunque un luogo identitario che si pone e pone domande sull’attendibilità dei dati a disposizione e sul dubbio che quegli stessi dati non siano altro che la parzialità di un evento imparziale e non verificabile. I luoghi di Agnes e Migliorati sono territoriali, fisici, atomici e al tempo stesso astratti, impalpabili e grafici, sono metaforici e metafisici, poetici e analitici, sono il pretesto per descrivere il sociale, l’attuale, il contemporaneo e sono, soprattutto, lo sprone per proiettarsi, magari ortogonalmente, dal “qui” al “dove”. TORINO INCONTRA BERLINO Doppia personale di Rebecca Agnes e Stefania Migliorati, artiste entrambe da anni residenti a Berlino, che in occasione della loro prima mostra presso la Fusion Gallery esporranno una serie di diversi lavori installativi. Percorsi, mappature, coordinate sono alcuni dei temi trattati dalle opere che si innestano nello spazio espositivo, dialogando fra loro. |
“Heterotopias have the power of juxtaposing in a single real place different spaces and locations that are incompatible with each other.” Michel Foucault
Fusion Art Gallery presents “Coordinate”, a two person exhibition by Rebecca Agnes and Stefania Migliorati. The two Italian artists from Berlin, their adopted city, have already collaborated in the past though they have developed independent and personal experiences. They present a group of six pieces in an open dialogue with each other. Every pair of works, in fact, intersects their axis (made of canvas, threads, lines, words, paper and thus made of history, encounter, identity, similarity and dissimilarity) like when lines of latitude and longitude meet. The intersection– an observatory and meeting point- is the place where a newly codified and relatively clear path about the meaning of the analysis itself begins. The “Coordinate(s)” - Rebecca Agnes and Stefania Migliorati - share a conceptual structure. They mainly gravitate, often broadly speaking, around the spirit of a place (Genius Loci), meaning the space/map that changes describing itself in the unreal, that adjusts itself to the site-specific, but that remains unmistakably the same albeit conveying a mirror image of itself in the attempt to give, as far as possible, an objective view of reality. The place we are referring to is always a personal one – be it an exact geographical location or a geographical idea, a sci-fi cosmic area or a domestic/domesticated universe, the self itself or a migrant self (body as the place, thought in the space). It queries itself and the others about the reliability of the available data, and it brings into question the assumption that those data are nothing more than a part of an impartial unverifiable event. Agnes and Migliorati choose places that are simultaneously local, physical, atomic and abstract, indefinite and graphic; they are metaphoric and metaphysical, poetic and analytical; they are the excuse to describe the social and the present contemporary issues but, above all, they are the inspiration to project ourselves - maybe orthogonally- from here to where. The new book by Stefania Migliorati In 4 Steps, in collaboration with Edizioni Inaudite- Collana Gli Irriverenti, and The Italian Alphabet Has 21 Letters by Rebecca Agnes will also be presented at the exhibition. The exhibition is part of the “Torino incontra Berlino” Festival. |
in collaborazione con
EDIZIONI INAUDITE Collana Gli Irrievanti
PUBBLICAZIONI
Stefania Migliorati | IN 4 STEPS
ED. Limitata di 100
Ogni edizione contiene un bozzetto originale usato per la realizzazione dei disegni raccolti nel libro. Esercizi personali di scrittura per dare luogo ad altri esercizi.
Rebecca Agnes | THE ITALIAN ALPHABET HAS 21 LETTERS
ED. Limitata di 100 di cui 21 special editions
Ogni edizione contiene un intervento dell'artista.
www.edizioniinaudite.weebly.com
EDIZIONI INAUDITE Collana Gli Irrievanti
PUBBLICAZIONI
Stefania Migliorati | IN 4 STEPS
ED. Limitata di 100
Ogni edizione contiene un bozzetto originale usato per la realizzazione dei disegni raccolti nel libro. Esercizi personali di scrittura per dare luogo ad altri esercizi.
Rebecca Agnes | THE ITALIAN ALPHABET HAS 21 LETTERS
ED. Limitata di 100 di cui 21 special editions
Ogni edizione contiene un intervento dell'artista.
www.edizioniinaudite.weebly.com