LE INTERVISTE INAUDITE
di Linda Azzarone
di Linda Azzarone
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ELEFANTI IN SICILIA
INTERVISTA INAUDITA di Linda Azzarone a Stefania Migliorati 6 novembre 2018 Il mondo cambia e noi con lui “Climax Change” è il titolo della tua personale, curata da Barbara Fragogna, alla Fusion Art Gallery INAUDITA di Torino. La mostra porta avanti il progetto con cui hai vinto il premio Bridge Art 2018 di Noto. Ti va di raccontarmela? Sì, questa ricerca è iniziata durante la mia residenza artistica in Sicilia. Le mie opere partono sempre dall’analisi dello spazio pubblico e delle sue caratteristiche. A Noto ho proposto un progetto sugli animali sinantropici, le specie selvatiche che vivono in un ambiente antropizzato. Sono partita dalla Riserva di Vendicari, dopodiché ho continuato il lavoro in Germania. L’installazione con le fotografie riporta tre esempi di animali sinantropici a Berlino. Il primo è quello di conigli nel parco della piscina di Prinzenbad che verso sera escono dai cespugli e si avvicinano alle persone. Il secondo è quello delle casette per i pipistrelli installate dal Comune nel parco di Prenzlauer Berg. Infine il terzo mostra le anatre insediate in un canale a nord della città. Il mio obiettivo è quello di creare una geografia sia umana che animale. Per realizzare questa installazione mi sono sbizzarrita con la carta, la ceramica e il silicone. In genere preferisco usare materiali naturali, ma questo non sempre è possibile. Oltre ai casi di sinantropia la tua mostra affronta anche il problema dell’estinzione di alcuni grandi animali in Sicilia e nel mondo. Parlami dei tuoi disegni. I disegni sono a matita su carta stampata. Quest’ultima ritrae un vegetale del territorio, dove è avvenuta l’estinzione. Nel primo disegno ho associato la palma nana ad alcuni animali estinti in Sicilia: il cervo, la foca monaca, lo storione, l’ippopotamo, il leone e l’elefante. Nel secondo ho disegnato solo il leone, abbinandolo al fico d’india. Il terzo disegno invece riproduce il fiore del baobab accanto all’ultimo esemplare di rinoceronte bianco, che quest’anno si è estinto in Kenya. Questi esempi fanno riflettere su quanto l’azione dell’uomo abbia influito sulla vita del pianeta. La maggior parte dei grandi animali si sono estinti a causa dell’agricoltura. Altri invece per ragioni climatiche, ma c’è quasi sempre lo zampino dell’uomo. I video invece che cosa rappresentano? Sono registrazioni di azioni spontanee avvenute nello spazio pubblico. Avvenimenti che rompono la routine quotidiana della città. Sono atti di sorpresa o di ribellione: come il video di Zurigo con il tuffo dei ragazzi nel fiume o quello di Palermo con il bagno del cavallo nel mare. Di solito sono azioni compiute da persone locali e che quindi conoscono il posto. Quando viviamo in un ambiente si creano delle relazioni che, alle volte, ci permettono di spingerci tra legalità e illegalità. Che non è quello che mi interessa, ma l’idea di sentirci un po’ liberi. Immagina di metterti nei panni del fruitore. Quale sarebbe la sua percezione di questo progetto? Mi auguro che provi un sentimento di sorpresa rispetto alla diversità. Le opere mostrano casi che partono dal regno animale, ma che si possono estendere, a livello sociale, anche alle persone. Spero che la convivenza tra specie diverse sia un insegnamento. |